DIAGNOSTICA DELLO STATO DI INVECCHIAMENTO CUTANEO
La Medicina oggi si può avvalere di interessanti ausilii, che permettono di valutare l’effettivo stato di trofismo cutaneo e la struttura anatomo-funzionale nel singolo caso, allo scopo di avere un inconfutabile quadro reale dello stato di senescenza cutanea, con innegabili vantaggi diagnostici e soprattutto terapeutici, permettendo di formulare un ideale schema terapeutico mirato.
Le metodiche utilizzate sono:
- Esame clinico
Per valutare lo stato di elasticità cutanea, il tipo di pigmentazione (in quanto disturbi di pigmentazione spesso sono correlati a disfunzioni d’organo ), lo spessore della pelle, il grado di irrorazione sanguigna, ecc.
- Videoscopia ottica a diversi ingrandimenti
Con questa metodica, che richiede un’apparecchiatura particolare, a 200 ingrandimenti, si può evidenziare su un monitor ( e registrare su videocassetta ) il tipo di organizzazione del tessuto esaminato, ed è basilare per lo studio di tumori e/o lesioni cutanee. Nel caso dello studio dell’invecchiamento cutaneo si potrà valutare il patrimonio di fibre collagene ed elastiche, nonché la struttura cornea dell’epidermide esaminata, nonché lo stato di idratazione e trofismo.
- Capillaroscopia ottica
Si effettua con la stessa metodica della videoscopia, ma con particolari accorgimenti per evidenziare la struttura microcircolatoria della pelle. E’ questo un momento diagnostico fondamentale, in quanto un tessuto in un tessuto distrofico facilmente si avranno anche delle alterazioni morfo-funzionali del microcircolo; sarà quindi necessario attivare e ricostruire lo stesso con l’utilizzo di particolari creme di preparazione galenica, se vorremo assicurare un ripristino della struttura cutanea ( base fondamentale per una ricostruzione tessutale ).
- Esame ematico dello stress ossidativo
Molto spesso l’aspetto dell’apparato tegumentario rispecchia anche lo stato generale di salute, e del resto è imprescindibile una terapia dell’invecchiamento cutaneo senza considerare l’organismo nella sua globalità ( concetto da applicarsi a tutta la medicina moderna di tipo olistico ).
Mentre fino a poco tempo fa la titolazione dei radicali liberi nell’organismo era possibile solo con una serie di esami costosi e complicati, è oggi possibile misurare lo stress ossidativo della persona tramite una innovativa metodica che richiede solo un piccolo prelievo di sangue dal polpastrello di un dito, seguìto dalla titolazione dei radicali liberi ( metaboliti dello stress ossidativo tessutale, responsabile dell’invecchiamento e deterioramento organico ) mediante una particolare apparecchiatura di laboratorio.
Questo esame è fondamentale sia a livello diagnostico che prognostico, fornendoci inoltre la possibilità di monitorare a distanza la efficacia della terapia anti-ossidativa eseguita dal paziente, fornendoci inoltre un parametro importantissimo dello stato generale dell’organismo.
- Istologia cutanea
A completamento diagnostico nello studio dell’invecchiamento cutaneo ( basilare nella diagnostica di lesioni tumorali e/o patologie cutanee ), l’analisi istologica di un piccolo frammento di tessuto cutaneo prelevato microchirurgicamente, ci fornirà un quadro definitivo e incontrovertibile della reale situazione di degenerazione tessutale, con il rilevamento inoltre della percentuale in fibre elastiche, reticolari e collagene.
Ovviamente anche quest’ultimo esame deve essere eseguito da un istopatologo esperto e ricercatore.
CONCETTO DI TERAPIA DELL’INVECCHIAMENTO TESSUTALE
Da quanto su esposto, ad un lettore attento non potrà sfuggire la grossolana incongruenza e parzialità di molti comuni approcci terapeutici vòlti solo a correggere temporaneamente e parzialmente alcuni difetti quali rughe, iperpigmentazioni, interventi di chirurgia estetica ecc,
Infatti qualsiasi metodica seppur valida sarà destinata a correggere temporaneamente tali difetti, lasciando invariati l’aspetto generale e l’evoluzione peggiorativa globale dell’organismo, se non sarà suffragata da un programma terapeutico finalizzato a ricondurre l’intero organismo alla sua ideale funzionalità e armonia generale. Questo può essere attuato solo associando una terapia antiossidativa generale e drenante delle tossine accumulate dall’organismo, che da solo non è più in grado di eliminare; sarà quindi indispensabile a questo scopo, riattivare gli emuntori dello stesso e combattere lo stress ossidativo con l’assunzione di mirati rimedi di tipo biologico in grado di antagonizzare i radicali liberi e riportare quindi un equilibrio metabolico nell’organismo.
Sarà intuitivo che il notevole miglioramento dell’aspetto cutaneo rispecchierà un più profondo e globale stato di benessere, con una migliore difesa contro tutte le patologie organiche ( facilitate quando non direttamente secondarie dallo stress ossidativo continuato ).
Appare superfluo aggiungere che dopo questo protocollo terapeutico qualsiasi terapia aggiuntiva ( quali iniezioni di acido jaluronico nelle rughe e nelle labbra, peeling dermoabrasivi e di altro genere, needling, correzioni mini invasive con metodiche tipo Plexr; interventi di chirurgia correttiva ed estetica; terapie rivitalizzanti placentari; terapie omotossicologiche stimolanti la produzione di collagene tessutale; nonché le cure per patologie cutanee), risulteranno non solo più complete ed efficaci, ma anche molto più durature.
In sintesi per ottenere lo scopo, una valida terapia per prevenire, bloccare e far regredire l’invecchiamento cutaneo, deve essere impostata per agire su vari versanti: per bonificare il terreno su cui ripristinare la struttura tessutale persa o impoverita degli elementi costituzionali di base. Quindi sarà necessario iniziare con una cura drenante e disintossicante di tipo omotossicologico, a seconda della tipologia della persona, coadiuvata dall’assunzione a cicli di antiossidanti particolari e substrati polivitaminici. Contemporaneamente (in base ai risultati della diagnostica precedentemente descritta), sarà impostata una terapia topica con dei presìdi per applicazione locale, in particolare allo scopo di arricchire il microcircolo cutaneo (portatore di ossigeno e di principi attivi nonché di molecole essenziali ), eventualmente coadiuvati da cicli di microiniezioni di tipo biologico atte a stimolare la produzione di fibre collagene da parte dello stesso organismo. Eventualmente, qualora sia reputato necessario, la terapia sarà potenziata con terapie placentari per via generale, con anche l’assunzione di particolari prodotti derivati da crostacei, che hanno dimostrato la capacità di indurre l’organismo a sintetizzare fibre collagene ed elastiche nel distretto cutaneo.
Importante inoltre considerare in associazione con questa multiterapia, l’opportunità di esecuzione di metodiche accessorie, che oltre ad essere stabilmente correttive di difetti cutanei e delle molteplici fini rughe ( per es. del volto ), producono una potente stimolazione ristrutturativa delle zone trattate, in senso fisiologico, quali ad esempio delle microdermoabrasioni ripetute a determinati intervalli di tempo, che unitamente alla terapia anti-invecchiamento producono dei risultati eclatanti, rinnovando completamente e in modo graduale la cute, in modo completamente indolore (non richiedendo neppure l’utilizzo di anestesia locale).
Infine, laddove la situazione e/o la conformazione congenita o acquisita lo richieda, si proseguirà con le ben note tecniche medico-chirurgiche correttive; più o meno definitive.