DOTT. WALTER POLINELLI
Spec. in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Consulente Tecnico del Tribunale
St.:Via Venini 14/D, Milano. Tel : 02-6700485
I CAMBIAMENTI DEL CORPO E DELLA MENTE
La menopausa, ma anche gli anni antecedenti e successivi ala stessa, costituiscono indubbiamente un periodo storico di grande rilevanza nella sfera psichica e fisica della donna; in particolare nel momento storico sociale che caratterizza la società odierna, in continuo e rapido cambiamento, in cui il ruolo femminile acquisisce sempre più importanza ed emancipazione a tutti i livelli.
La donna odierna è sempre più conscia delle sue potenzialità intrinseche e dell’accettazione di fatto da parte della comunità dell’importanza dei ruoli anche di enorme responsabilità ricoperti dal ruolo femminile, con non inferiore successo rispetto a quello maschile; in molti casi anche superiore.
Questo è vero in misura diversa in ogni strato sociale, dove univocamente si osserva una maggiore presa di coscienza della donna nei confronti dei suoi ruoli, quali essi siano, in ogni singola situazione.
Si può quindi indubbiamente osservare una forte presa di coscienza della donna che ha portato in pochi anni ad un radicale cambiamento femminile nel rapportarsi con la società ( macrocosmo sociale ), con la propria famiglia ( microcosmo sociale ), ma anche e soprattutto col suo mondo interiore.
Unitamente a quanto detto, va considerato che questo periodo della vita della donna coincide anche con la massima maturazione delle proprie capacità discriminative e di assunzione di responsabilità, personali e professionali.
Per tutto ciò la donna odierna non è più disposta a lasciarsi e/o mettersi da parte all’avvento della premenopausa, come invece succedeva fino a non molti anni fa, ma è anzi non infrequente assistere in coincidenza di questo periodo, ad una capacità decisionale e reazionale a tutti i livelli da parte della stessa, che spesso dimostra una insospettata volontà di autoaffermazione.
In sintesi non è più accettabile da parte femminile una diminuzione di efficienza personale, sia questa a livello professionale, famigliare, estetico, essendo peraltro questi fattori molto strettamente interdipendenti; ma soprattutto emerge che la donna si attiva in questo periodo della sua vita per trovarsi o ritrovarsi a proprio agio con se stessa, nel nuovo ruolo in cui si riconosce.
La donna che quindi si rivolge al chirurgo estetico in questo periodo della vita, generalmente non lo fa tanto per “non invecchiare”, ma per prolungare il più possibile la sua efficienza psico-fisica e per trovarsi nelle condizioni migliori per affrontare una vera e propria seconda giovinezza, essendo pronta a vivere meglio con se stessa e con gli altri, conscia di essere in grado di dare il meglio della propria persona.
Questo spiega molte cose osservabili durante il colloquio della donna col chirurgo estetico. Infatti spesso la paziente di questo tipo risulta avere le idee molto chiare, nelle sue richieste, con un adeguato rapporto medico-paziente, senza aspettative miracolistiche ma soppesando con raziocinio le varie possibilità chirurgiche e cosmetiche che caso per caso si presentano, lasciandosi consigliare dal chirurgo e affidandosi allo stesso.
Non a caso le richieste più frequenti sono legate a fattori che denunciano un certo rifiuto delle pazienti ad un invecchiamento in particolare delle zone corporee visibili, che quindi possa diminuire la propria efficienza estetica, quali per es. le rughe facciali, l’appesantimento delle palpebre (che portano ad avere lo sguardo stanco), le classiche iperpigmentazioni del dorso della mano ( le cosiddette macchie senili ), spesso anche la perdita di capelli (causata dallo sbilancio ormonale tipico di questa fase della vita femminile), la richiesta di eliminazione di festidiosi ed inestetici accumuli adiposi, in genere il miglioramento del proprio aspetto fisico.
Molto spesso le richieste sono dirette al risolvimento di problematiche estetico-funzionali, cioè vòlte al miglioramento estetico ma con anche un importante aspetto di tipo funzionale, quale ad esempio la lipoaspirazione della zona delle ginocchia interne (che rimuovento l’eccesso di accumulo adiposo oltre a slanciare visivamente l’arto inferiore, migliora nettamente la circolazione venoso-linfatica dello stesso distretto, diminuendo nettamente e spesso eliminando quel fastidioso gonfiore alla gamba dato dal ristagno di liquidi, nonché fastidiose parestesie da cattiva circolazione). Oggi le tecniche si sono molto affinate, in particolare se eseguita con il nuovissimo apparecchio di origine statunitense, che utilizza cannule in titanio leggerissime e sottilissime, collegate ad un geniale motore chirurgico che trasmette alle stesse un movimento vibratorio con conseguente scollamento delicato dei tessuti ed omogeneo scioglimento del grasso da aspirare, permettendo quindi di eseguire la lipoaspirazione con minimo traumatismo e perfezione di risultati, spesso senza neppure ecchimosi, col massimo rispetto delle strutture anatomiche distrettuali; Ovviamente le cannule utilizzate devono essere tutte sterili e monouso. Lo stesso concetto vale per la lipoaspirazione di altri parti del corpo, quali l’addome, i fianchi, il sottomento, le braccia, le gambe, ecc.; sempre considerando che questo intervento non deve essere eseguito per dimagrire, ma per rimodellare il corpo; deve essere eseguito da operatori esperti ed in ambiente idoneo, che permetta largo margine di sicurezza.
L’intervento forse più richiesto di tipo estetico-funzionale riguarda la blefaroplastica, cioè la correzione delle cosiddette borse sotto gli occhi e la rimozione della esuberanza di cute delle palpebre superiori. Questa piccola ma delicata operazione porta ad un miglioramento estetico eccellente, con “ riapertura “ dello sguardo ed una valorizzazione degli occhi spesso stupefacente, con inoltre una restituzione completa anche del campo visivo, con piccole cicatrici praticamente invisibili, duratura nel tempo.
La correzione dell’invecchiamento del volto, oltre che della blefaroplastica, si avvale di varie metodiche e tipi di intervanto, che vanno dai più radicali, come il leefting facciale completo, che richiede ricovero, agli interventi su difetti più parziali, in particolare per l’attenuazione o l’eliminazione di rughe e solchi cutanei, che sono molto sentiti dalla donna in questa fase della vita. Per la correzione di questi difetti oggi il chirurgo estetico può avvalersi di svariate metodiche e materiali, che vanno dai peeling chimici e/o meccanici, alle tecniche riempitive con varie sostanze di durata variabile a seconda del materiale usato e del tipo di cute e mimica facciale della paziente.
Molto richiesto attualmente è l’acido jaluronico, che ha il grande pregio di non provocare reazioni allergiche e di avere una buona durata; inoltre attualmente è il migliore materiale per il riempimento e riapertura delle labbra, in quanto si amalgama molto bene con il tessuto ospite, permettendo risultati del tutto naturali e modulabili direttamente a seconda della volontà della paziente, che giustamente non vuole delle correzioni esagerate, ma le più naturali possibili, in relazione al concetto di restitutio ad integrum, vale a dire che la paziente desidera un ritorno alle sue personali condizioni estetiche e fisionomoniche precedenti al fisiologico invecchiamento, non una esasperazione estetica che vada a modificarne i lineamenti.
(In merito all’Acido Jaluronico, va precisato che da pochissimo tempo è finalmente in commercio un nuovo tipo di questa sostanza, adatto per il riempimento stabile di depressioni cutanee profonde, quali le rughe naso-geniene e frontali. Il grosso vantaggio di questo materiale sta nel fatto che non contiene microsferule o altro, che provocherebbero delle fibrosità a distanza non più correggibili. Infatti la sua azione è la stessa dell’Ac. Jaluronico finora utilizzato senza problemi, che basa il suo effetto sul richiamo e intrappolamento di molecole di acqua dell’organismo stesso, senza provocare alcuna intolleranza tessutale, con risultati molto “naturali” e duraturi.)
E’ questo un concetto molto importante, che denota la maturità raggiunta dalla donna in questo periodo, che permette di discernere a ragion veduta tra la “chirurgia dell’invecchiamento” e la chirurgia estetica esasperata, vòlta a cambiare completamente i lineamenti della persona, in modo spesso anche irrazionale, avvicinandosi inoltre al rischio di non accettazione dei risultati, dato che si ha in questi casi un’aspettativa molto soggettiva e quindi spesso irreale, che può nascondere una non accettazione della propria fisionomia, tipicamente più nel giovane. Mentre abbiamo visto come nell’età intorno alla menopausa non vi siano problemi di autoaccettazione, ma semmai necessità di valorizzazione : questo permette un equilibrio di rapporto della paziente col medico, che è indispensabile per il pieno raggiungimento degli obbiettivi della correzione estetica e quindi del soddisfacimento della persona.
Naturalmente si può ricorrere a metodiche più definitive per la correzione delle rughe e delle labbra, che vanno dalla dermoabrasioni leggere e ripetute ai metodi con esfoliazione chimica o tramite metodiche laser; oppure al riempimento di profondi solchi con materiali protesici permanenti, o ancora alle tecniche chirurgiche di ingrandimento delle labbra.
A proposito della derrmoabrasione vale la pena di spiegare alcuni concetti chiarificatori. Al contrario di altre metodiche più o meno nuove che sono molto pubblicizzate, ma che si basano sul principio di distruzione del tessuto a scopo di rinnovamento dello stesso, che quindi lasciano dei margini di rischio spesso poco prevedibili in quanto legati alla reattività della pelle del soggetto, l’utilizzo di una nuova apparecchiatura per dermoabrasione offre a mio parere rispetto a questi un enorme vantaggio, in quanto, oltre a non necessitare di anestesia (neppure locale) in quanto totalmente indolore e atraumatica, abbina alla correzione abrasiva superficiale ripetuta, un notevole effetto di stimolazione del tessuto trattato, riattivandone la microcircolazione cutanea, dato dal fatto che la pelle viene aspirata e distesa per essere meglio levigata attraverso una piccola depressione a forma ovalare del manipolo, col notevole effetto dell’abbinamento di una ottima correzione degli inestetismi ad uno stabile miglioramento trofico della cute, rispettando quindi anche la logica tendenza odierna della ricostituzione tessutale con riduzione al minimo degli eventuali rischi correlati, con quindi una correzione e un miglioramento realmente completi della struttura cutanea, coadiuvati da trattamenti topici, da eseguire a domicilio, con estratti vegetali in creme, che aumentano il microcircolo cutaneo stabilmente, velocizzando tutto il processo restitutivo voluto. Ma soprattutto, questa tecnica permette di modulare direttamente l’azione correttiva, contrariamente alle metodiche con acidi, che si basano su una presumibilità di risultato, dopo causticazione più o meno aggressiva.
Per quanto riguarda gli arti inferiori, in assoluto la richiesta più frequente è la eliminazione dei capillari e delle teleangectasie, nonché delle adiposità e del rilassamento dei tessuti.
Per quanto riguarda i capillari, fra tutte le metodiche propagandate, la migliore e direi l’unica affidabile rimane la scleroterapia eseguita da mani esperte, in cui viene iniettato nel capillare una piccola quantità di liquido sclerosante che chiude il capillare definitivamente, Questa tecnica si esegue utilizzando aghi sottilissimi ( gli stessi utilizzati per iniettare il collagene e l’acido jaluronico nelle rughe ), e se ben eseguita non pone particolari problemi. Inoltre funziona benissimo anche per i capillari e le teleangectasie del volto, in particolare per i capillari in regione nasale.
Mentre per correggere il rilassamento cutaneo, oltre che migliorando notevolmente l’aspetto funzionale con riduzione degli accumuli adiposo-cellulitici, si è rivelata di estrema efficacia la tecnica “Endermolgy”, che si basa sull’utilizzo di un nuovo macchinario computerizzato (ma che deve essere usato da mani esperte), che tramite dei rulli produce un massaggio profondo ed energico dei tessuti cutanei e muscolari, producendo inoltre una notevole azione linfodrenante e disintossicante non solo dei tessuti direttamente trattati, ma dell’organismo in generale. Infatti è bene associare questa tacnica ad una terapia Omotossicologica personalizzata, per smuovere le tossine di tutto l’organismo, che verranno più rapidamente eliminate dall’organismo, durante i trattamenti con Endermology.
Inoltre è questa la preparazione ideale e basilare prima di sottoporsi ad intervento di lipoaspirazione o liposcultura, in quanto la cute sarà elasticizzata e tonificata in misura ideale, e il tessuto adiposo sarà molto più morbido per essere quindi aspirato con il minimo traumatismo e soprattutto con massima omogeneità, dando perciò serie garanzie di buona riuscita finale con minima convalescenza. Si può per esperienza diretta affermare che le persone prima trattate con questo schema hanno potuto sottoporsi per es. ad interventi di lipoaspirazione dell’addome (evitando un intervento di addominoplastica che avrebbe altrimenti costituito l’unica soluzione), con ottimo risultato e senza cedimenti cutanei successivi.
Molto spesso la paziente in questa fase di vita presenta altresì una sintomatologia di depressione mascherata che è molto importante riconoscere, anche per capire a fondo le reali problematiche della stessa e quindi potere stabilire in quale misura e in quale tipo di correzione fisionomonica la stessa possa avvantaggiarsi.
Infatti non è infrequente che la donna si rivolga al medico o al chirurgo estetico con una troppo generica richiesta di “miglioramento”, che denunciano una certa confusione e un malessere psicologico che possono portare la stessa a scelte inopportune quando non sbagliate, soprattutto se le pazienti si rivolgono a strutture poco professionali.
In questi casi è preciso compito e dovere del medico aiutare la paziente sotto il profilo estetico ma anche psicologico, sconsigliando al limite approcci chirurgici in quel frangente troppo impegnativi.
Altre volte invece un intervento chirurgico risolutivo può svolgere un importante ruolo antidepressivo e ridare completa fiducia e gioia di vivere alla paziente di questo tipo.
E’ intuibile quindi quanto l’approccio psicologico sia determinante nel raggiungimento degli obbiettivi preposti e non sia meno importante dell’aspetto tecnico in senso stretto.
La chirurgia estetica ( o meglio la branca estetica della chirurgia plastica ) attuale ricopre quindi anche un ruolo psicoterapico.
In linea con la maturazione psicologica e la migliore presa di coscienza del proprio essere, aiutata anche dalla migliore informazione, è sempre più frequente e avvertita dalle pazienti la prevenzione tumorale cutanea.
Spesso comunque la paziente confonde l’estetica con la prevenzione tumorale e si rivolge al chirurgo o al dermatologo per la eliminazione di neoformazioni cutanee che sono giudicate dalla paziente innocue o pericolose in base a parametri soggettivi, ma che comunque determinano una richiesta di eliminazione chirurgica giustamente di tipo estetico, così come avviene per tutte le altre branche chirurgiche, ma ovviamente in particolare nella chirurgia del volto.
Vale la pena di chiarire in merito alcuni concetti, visto che, come abbiamo visto, spesso la donna in menopausa di primo acchito si rivolge al chirurgo con problematiche legate a neoformazioni cutanee, o alla non accettazione delle stesse se anche antiestetiche.
Nnella pratica clinica quotidiana , durante il colloquio con le pazienti , emerge chiaramente quanto ancora vi sia da rimuovere in certi preconcetti fortemente radicati , derivanti dalla evidentemente ancora insufficiente informazione capillare su questo argomento .
Ad esempio , e’ molto diffuso il concetto che una lesione cutanea non debba essere tolta , altrimenti potrebbe traformarsi in qualche cosa di vagamente pericoloso e piu’ precisamente in un tumore cutaneo.
Questa errata convinzione e’ nata e prosperata dal fatto che , fino a pochi anni fa , i tumori cutanei spesso e per vari motivi , giungevano tardivamente al chirurgo , per cui seppure operati , queste lesioni avevano gia’ metastatizzato in vari organi e , se trattavasi di melanomi , erano purtroppo seguite dalla morte del paziente in tempi piu’ o meno rapidi . E’ infatti ormai noto che il melanoma e’ una neoplasia cutanea caratterizzata da alta frequenza e precocita’ di metastasi in vari organi .
E’ intuitivo come questo meccanismo associativo abbia influito emotivamente in senso negativo sui pazienti , ma purtroppo anche su molti medici , mentre se operato tempestivamente , anche il melanoma offre numerosi casi di guarigione definitiva .
Un altro frequente quanto errato concetto , si evince dall ‘ interpretazione emotiva e soggettiva della lesione cutanea da parte della paziente , in base a quanto essa sia brutta da vedere o meno , a quanto sia produttiva e sporgente ed alla visibilita’ della neoformazione , ed infine se essa sia sempre stata presente o meno .
Si tende , in sostanza , a sopravvalutare una banale verruca seborroica , o un nevo dermico fibromatoso , solo perche’ poco belli da vedere e sgradevoli al tatto , mentre si sottovalutano nevi apparentemente banali , piccoli e scuri , solo perche’ poco appariscenti o nascosti , oppure ancora perche’ presenti dalla nascita , mentre invece potrebbero essere quelli piu’ a rischio di trasformazione in tumori cutanei maligni .
Vi e’ inoltre una notevole oscillazione negli individui , nella modalita’ di approccio emotivo alla loro lesione cutanea , che va dalla piu’ pericolosa indifferenza e noncuranza della stessa , alla piu’ meticolosa e ossessiva osservazione di ogni piu’ insignificante neoformazione , tanto da generare a sua volta uno stato di malessere psicologico , a volte anche francamente patologico .
Il tutto inoltre viene ulteriormente complicato da una generica paura di un eventuale intervento chirurgico e non ultimo , dal timore di esiti cicatriziali inestetici , secondari all’ intervento stesso .
Tutto quanto detto puo’ essere in gran parte ancora imputato alla non sufficiente informazione del singolo paziente , che va invece edotto in modo chiaramente comprensibile , caso per caso .
Si tenga presente che la precocita’ di diagnosi preventiva ha permesso una drastica riduzione della mortalita’ da melanoma , che purtuttavia risulta avere avuto un incremento nella popolazione statistica , probabilmente anche per l’aumento della vita media della popolazione , nonche’ per il maggiore numero di diagnosi precoci .
Ovviamente , anche se abbiamo parlato principalmente del melanoma , non esiste solo questo tumore cutaneo ,ma un gran numero di tipi e sottotipi , piu’ o meno maligni , anche se nessuno con la pericolosita’ del melanoma .
Dopo queste doverose premesse , la paziente si chiedera’ come deve comportarsi .
Innanzitutto , e’ necessario un esame clinico specialistico , per individuare quali siano le lesioni eventualmente a rischio di malignita’ .
Fino ad oggi esisteva comunque un campo di incertezza , tra l’osservazione clinica e la decisione di intervenire o meno per avere poi un riscontro con l’esame istologico del pezzo asportato .
Ora e’ possibile completare l’esame e l’interpretazione clinica , con la nuova tecnica di indagine, che e’ la Microscopia Ottica .
Tale metodica , del tutto non invasiva e assolutamente indolore , viene effettuata tramite una telecamera mobile a fibre ottiche , collegata ad un monitor a colori , che permette di visualizzare fino a 800 ingrandimenti la lesione cutanea in esame , riportando l’immagine simultaneamente sullo schermo e ad un videoregistratore con stampante a 250 colori .
Solitamente sono sufficienti 100 ingrandimenti per ottenere un quadro molto significativo del quesito diagnostico .
Si ha con questa strumentazione assolutamente innovativa , una importantissima rilevazione di eventuali depositi melanocitari e della struttura istologica della lesione esaminata , che ci permette una diagnostica assai piu’ affidabile della semplice osservazione clinica , quindi una piu’ razionale decisione chirurgica , con ovvia conferma istologica , o comunque una altrettanto razionale astensione chirurgica , potendo monitorare nel tempo la lesione cutanea , rimanendo entro larghi margini di sicurezza per il paziente che si sottopone a periodici controlli videoscopici .
E’ inoltre possibile documentare le immagini ottenute , con stampa simultanea delle stesse , con quindi possibilita’ di seguire nel tempo l ‘ andamento evolutivo della lesione , che saremo sempre in tempo ad asportare ed analizzare istologicamente , qualora cio’ divenisse consigliabile .
Questa metodica si e’ rivelata basilare anche per lo studio e la diagnostica differenziale di tutte le altre patologie cutanee non tumorali , dal momento che permette la visione diretta e ingrandita del tessuto cutaneo esaminato , nonche’ del microcircolo anatomofunzionale, nonché per lo studio e la tipizzazione dell’invecchiamento cutaneo.
In merito alle procedure chirurgiche da seguire , in base al tipo e sede della lesione tumorale , si optera’ per la tecnica tradizionale , per la Laserchirurgia con Laser CO2 chirurgico , od anche con la combinazione di entrambe le metodiche , considerando che l’utilizzo del taglio laser permette la contemporanea coagulazione dei vasi sanguigni e venosolinfatici , costituendo in tal senso una maggiore sicurezza sia in possibili recidive , sia nella possibilita’ di metastasi dal focolaio chirurgico .
Il Laser CO2 inoltre permette la eliminazione tramite vaporizzazione di molteplici neoformazioni , che per la loro natura benigna non necessitano di accertamenti istologici , che vengono quindi tolte prevalentemente per motivi estetici o funzionali .
Nella stragrande maggioranza dei casi , gli interventi di escissione dei tumori cutanei , non richiedono ricovero , essendo eseguibili a livello ambulatoriale , con adeguate attrezzature , necessitando di minime quantita’ di anestesia locale , in modo del tutto indolore
Per concludere , il paziente deve inoltre sapere che oggi si tende , doverosamente , a considerare anche le odierne esigenze estetiche , nell’esecuzione delle tecniche piu’ idonee anche sotto questo aspetto , e quindi ad eseguire questi interventi combinando la finalita’ curativa con quella estetica , con maggiore gratificazione sia dell’operatore che del paziente stesso, di qualsiasi eta’ e sesso di appartenenza .
In particolare nella donna in menopausa spesso la rimozione di molteplici neoformazioni cutanee, al volto ma anche al corpo, coincidono con un notevole miglioramento estetico.
Altro piccolo capitolo meno importante da un punto di vista salute, ma frequentissimo nella richiesta delle pazienti, è costituito dall’eliminazione delle cosiddette “macchie senili” che si formano in particolare sul dorso delle mani.
Data la frequenza delle richieste, è curioso notare che moltissime pazienti pensano che la eliminazione di questo inestetismo sia praticamente impossibile, mentre invece è risolvibilissima con alcune banali sedute di diatermocoagulazione con un apparecchio dotato di riduzione di potenza, in questi casi forse meglio gestibile anche del laser, seguite da applicazioni di acido glicolico per uniformare la cute nel suo aspetto finale.
Accanto alle terapie chirurgiche e cosmetiche in senso stretto fin qui accennate, trovano valida applicazione terapie biologiche di supporto, che mirano ad un completamento del risultato e ad una sua maggiore durata, ma anche ad uno stimolo generale dell’organismo, in linea con la necessità della medicina moderna e della paziente di migliorare sì esteticamente, ma anche di vivere con il migliore stato di benessere psico-fisico.
Sono queste le terapie biologiche, che ben si integrano con quelle più classiche, che fanno leva sulla stimolazione e regolazione delle risorse dell’organismo stesso della persona, svolgendo una importante funzione di regolazione dei processi biochimici e antiossidativi che portano all’invecchiamento dell’organismo, spesso in maniera precoce.
Accanto alle terapie Tessutali, che svolgono una forte stimolazione organica in senso fisiologico dell’organismo, sono molto utili dei cicli di terapia in parte domiciliari e in parte ambulatoriali, atti a svolgere un’azione di stimolo delle difese dell’organismo contro gli agenti ossidanti ma anche a stimolare la riproduzione di elastina e collagene dei tessuti, abbinati a regole igieniche dietetiche e di vita.
Ad esempio è utile integrare i trattamenti correttivi dell’invecchiamento cutaneo con cicli di microiniezioni effettuate su punti particolari del volto con farmaci omeopatici ed estratti d’organo, in modo da sfruttare oltre alle proprietà di modulazione sui processi rigenerativi dei composti anche le azioni di stimolazione dei punti di agopuntura, ottenendo inoltre una stabile tonificazione dei muscoli facciali, con molto spesso un effetto tipo lifting (Bio-lifting).
Comunque, anche in assenza di trattamenti locali, la paziente in menopausa o in premenopausa si troverà molto avvantaggiata da una terapia di tipo biologico effettuata anche a domicilio, proprio perché la finalità sarà quella di stimolo e regolazione ghiandolare in una fase di vita da questo punto deficitaria, quale quella considerata.
Vale la pena di esporre sinteticamente una scheda riassuntiva, che riguarda in particolare la diagnostica attuale delle patologie cutanee, con particolare riguardo all’invecchiamento cutaneo, allo scopo di impostare e modulare la terapia più indicata nei singoli casi:
La Medicina oggi si può avvalere di interessanti ausilii, che permettono di valutare l’effettivo stato di trofismo cutaneo e la struttura anatomo-funzionale nel singolo caso, allo scopo di avere un inconfutabile quadro reale dello stato di senescenza cutanea, con innegabili vantaggi diagnostici e soprattutto terapeutici, permettendo di formulare un ideale schema terapeutico mirato.
Le metodiche utilizzate sono:
- Esame clinico
Per valutare lo stato di elasticità cutanea, il tipo di pigmentazione (in quanto disturbi di pigmentazione spesso sono correlati a disfunzioni d’organo ), lo spessore della pelle, il grado di irrorazione sanguigna, ecc.
- Videoscopia ottica a diversi ingrandimenti
Con questa metodica, che richiede un’apparecchiatura particolare, a 200 ingrandimenti, si può evidenziare su un monitor ( e registrare su videocassetta ) il tipo di organizzazione del tessuto esaminato, ed è basilare per lo studio di tumori e/o lesioni cutanee. Nel caso dello studio dell’invecchiamento cutaneo si potrà valutare il patrimonio di fibre collagene ed elastiche, nonché la struttura cornea dell’epidermide esaminata, nonché lo stato di idratazione e trofismo.
- Capillaroscopia ottica
Si effettua con la stessa metodica della videoscopia, ma con particolari accorgimenti per evidenziare la struttura microcircolatoria della pelle. E’ questo un momento diagnostico fondamentale, in quanto un tessuto in un tessuto distrofico facilmente si avranno anche delle alterazioni morfo-funzionali del microcircolo; sarà quindi necessario attivare e ricostruire lo stesso con l’utilizzo di particolari creme di preparazione galenica, se vorremo assicurare un ripristino della struttura cutanea ( base fondamentale per una ricostruzione tessutale ).
- Esame ematico dello stress ossidativo
Molto spesso l’aspetto dell’apparato tegumentario rispecchia anche lo stato generale di salute, e del resto è imprescindibile una terapia dell’invecchiamento cutaneo senza considerare l’organismo nella sua globalità ( concetto da applicarsi a tutta la medicina moderna di tipo olistico ).
Mentre fino a poco tempo fa la titolazione dei radicali liberi nell’organismo era possibile solo con una serie di esami costosi e complicati, è oggi possibile misurare lo stress ossidativo della persona tramite una innovativa metodica che richiede solo un piccolo prelievo di sangue dal polpastrello di un dito, seguìto dalla titolazione dei radicali liberi ( metaboliti dello stress ossidativo tessutale, responsabile dell’invecchiamento e deterioramento organico ) mediante una particolare apparecchiatura di laboratorio.
Questo esame è fondamentale sia a livello diagnostico che prognostico, fornendoci inoltre la possibilità di monitorare a distanza la efficacia della terapia anti-ossidativa eseguita dal paziente, fornendoci inoltre un parametro importantissimo dello stato generale dell’organismo.
- Monitoraggio chimico-clinico : valutazione assetto ormonale e fattori di rischio
Fondamentale studio emato-chimico che permette di approntare una terapia che accanto ad una funzione tipicamente anti aging, costituisce altresì un momento diagnostico per un approccio preventivo delle ben note patologie cardiovascolari e tumorali tipiche del nostro tempo, che colpiscono la donna al pari dell’uomo dopo la menopausa, e a volte con anche maggiore incidenza.
- Istologia cutanea
A completamento diagnostico nello studio dell’invecchiamento cutaneo ( basilare nella diagnostica di lesioni tumorali e/o patologie cutanee ), l’analisi istologica di un piccolo frammento di tessuto cutaneo prelevato microchirurgicamente, ci fornirà un quadro definitivo e incontrovertibile della reale situazione di degenerazione tessutale, con il rilevamento inoltre della percentuale in fibre elastiche, reticolari e collagene.
Ovviamente anche quest’ultimo esame deve essere eseguito da un istopatologo esperto e ricercatore.
CONCETTO DI TERAPIA DELL’INVECCHIAMENTO TESSUTALE
Da quanto su esposto, ad un lettore attento non potrà sfuggire la grossolana incongruenza e parzialità di molti comuni approcci terapeutici vòlti solo a correggere temporaneamente e parzialmente alcuni difetti quali rughe, iperpigmentazioni, interventi di chirurgia estetica ecc,
Infatti qualsiasi metodica seppur valida sarà destinata a correggere temporaneamente tali difetti, lasciando invariati l’aspetto generale e l’evoluzione peggiorativa globale dell’organismo, se non sarà suffragata da un programma terapeutico finalizzato a ricondurre l’intero organismo alla sua ideale funzionalità e armonia generale. Questo può essere attuato solo associando una terapia antiossidativa generale e drenante delle tossine accumulate dall’organismo, che da solo non è più in grado di eliminare; sarà quindi indispensabile a questo scopo, riattivare gli emuntori dello stesso e combattere lo stress ossidativo con l’assunzione di mirati rimedi di tipo biologico in grado di antagonizzare i radicali liberi e riportare quindi un equilibrio metabolico nell’organismo.
Sarà intuitivo che il notevole miglioramento dell’aspetto cutaneo rispecchierà un più profondo e globale stato di benessere, con una migliore difesa contro tutte le patologie organiche ( facilitate quando non direttamente secondarie dallo stress ossidativo continuato ).
Appare superfluo aggiungere che dopo questo protocollo terapeutico qualsiasi terapia aggiuntiva ( quali iniezioni di acido jaluronico nelle rughe e nelle labbra, peeling dermoabrasivi e di altro genere; interventi di chirurgia correttiva ed estetica; terapie rivitalizzanti placentari; terapie omotossicologiche stimolanti la produzione di collagene tessutale; nonché le cure per patologie cutanee), risulteranno non solo più complete ed efficaci, ma anche molto più durature.
In sintesi per ottenere lo scopo, una valida terapia per prevenire, bloccare e far regredire l’invecchiamento cutaneo, deve essere impostata per agire su vari versanti: per bonificare il terreno su cui ripristinare la struttura tessutale persa o impoverita degli elementi costituzionali di base. Quindi sarà necessario iniziare con una cura drenante e disintossicante di tipo omotossicologico, a seconda della tipologia della persona, coadiuvata dall’assunzione a cicli di antiossidanti particolari e substrati polivitaminici. Contemporaneamente (in base ai risultati della diagnostica precedentemente descritta), sarà impostata una terapia topica con dei presìdi per applicazione locale, in particolare allo scopo di arricchire il microcircolo cutaneo (portatore di ossigeno e di principi attivi nonché di molecole essenziali ), eventualmente coadiuvati da cicli di microiniezioni di tipo biologico atte a stimolare la produzione di fibre collagene da parte dello stesso organismo. Eventualmente, qualora sia reputato necessario, la terapia sarà potenziata con terapie placentari per via generale, con anche l’assunzione di particolari prodotti derivati da crostacei, che hanno dimostrato la capacità di indurre l’organismo a sintetizzare fibre collagene ed elastiche nel distretto cutaneo.
Importante inoltre considerare in associazione con questa multiterapia, l’opportunità di esecuzione di metodiche accessorie, che oltre ad essere stabilmente correttive di difetti cutanei e delle molteplici fini rughe ( per es. del volto ), producono una potente stimolazione ristrutturativa delle zone trattate, in senso fisiologico, quali ad esempio delle microdermoabrasioni ripetute a determinati intervalli di tempo, che unitamente alla terapia anti-invecchiamento producono dei risultati eclatanti, rinnovando completamente e in modo graduale la cute, in modo completamente indolore (non richiedendo neppure l’utilizzo di anestesia locale).
Infine, laddove la situazione e/o la conformazione congenita o acquisita lo richieda, si proseguirà con le ben note tecniche medico-chirurgiche correttive; più o meno definitive.
Da quanto esposto, alla lettrice attenta non sarà sfuggito che oggi l’approccio alle problematiche legate alla premenopausa e alla menopausa deve tendere ad una visione di tipo olistico della persona, nel rispetto dell’economia psicodinamica e organica della donna che attraversa un periodo così delicato, ponderando caso per caso la migliore metodica per la migliore risoluzione delle problematiche, non considerando le stesse in modo settoriale, ma inquadrandole in una visione più completa della persona, dato che in definitiva lo scopo ultimo sarà il globale benessere della Persona, che solo così potrà proiettare all’esterno un’immagine realmente positiva.
GLOSSARIO DEI TERMINI
Acido Jaluronico: sostanza anallergica ricavata naturalmente o sintetizzata in laboratorio, utilizzata per il riempimento di depressioni cutanee, rughe, riempimenti labiali. La sua particolare struttura chimica intrappola le molecole di acqua dell’organismo, permettendo di ottenere un effetto del tutto naturale. La sostanza si riassorbe molto lentamente, senza lasciare esiti indesiderati nella sede di iniezione.
Addominoplastica: intervento chirurgico per rimodellare l’addome con completa eliminazione dell’eccedenza adiposo-cutanea. Spesso associata a rinforzo chirurgico della parete muscolare addominale.
Blefaroplastica: intervento di eliminazione della eccedenza adiposo-cutanea delle palpebre superiori e/o inferiori, con correzione delle “borse” palpebrali. La cicatrice risulterà pressochè invisibile in breve tempo. Generalmente richiede solo anestesia locale.
Dermoabrasione: trattamento finalizzato alla correzione di esiti cicatriziali di varia origine; utilizzato anche come correttivo di rughe superficiali e peeling meccanico per il ringiovanimento del volto (con la tecnica a microcristalli). Agisce togliendo lo strato epiteliale superficiale e stimolando la rigenerazione del tessuto.
Endermology: trattamento a cicli tramite nuova apparecchiatura computerizzata, per la correzione di adiposità, cellulite, stasi venoso-linfatica, cicatrici da ustione e di varia origine. Essenziale inoltre come preparazione nel pre e post-intervento di lipoaspirazione.
Iperpigmentazioni (macchie cutanee): esiti di colore marrone su varie zone cutanee, secondarie a molteplici fattori. Il loro trattamento di eliminazione non può prescindere da una precisa diagnosi e prognosi del tipo di lesione individuale, essendo le tecniche correttive molteplici, come i loro risultati.
Microscopia ottica: tecnica di visualizzazione diretta su monitor della cute e dei tumori cutanei, tramite illuminazione a fibre ottiche e ingrandimenti variabili da 200X a 800X. Costituisce un indispensabile esame diagnostico nello studio e monitorizzazione delle neoformazioni cutanee, utilizzabile anche per lo studio dell’invecchiamento tessutale e il controllo delle terapie di ringiovanimento cutaneo.
Leefting: intervento chirurgico di correzione dei cedimenti tessutali del distretto cervico-facciale, tramite incisioni chirurgiche in zone poco o http:\\/\\/www.chirurgiadermatologicamilano.ita visibili, con sollevamento dei tessuti muscolo-fasciali ed eliminazione dell’eccedenza cutanea.
Un interessante risultato in tal senso, indicato nei casi di lieve rilassamento muscolo-cutaneo del volto, viene ottenuto con semplici sedute di microiniezioni con sostanze di tipo omeopatico-omotossicologico, eseguite nei punti di stimolo di tonificazione muscolare, facciale e nella regione del collo. ( Bio-leefting ).
Lipoaspirazione: intervento di eliminazione delle adiposità localizzate (Liposcultura), nelle varie zone corporee. Se condotto con le migliori tecniche risulta oggi molto poco traumatico, senza gli effetti negativi ben conosciuti, secondari a cattiva esecuzione da parte di operatori non specialisti del settore.
Ideale una preparazione con Endermology, sia nel pre che nel post-operatorio.
L’intervento molto spesso può venire eseguito in anestesia locale, senza ricovero, ma con le adeguate misure di sicurezza.
0motossicologia: terapia di tipo omeopatico come concetto di base, ma modernizzata e resa più scientifica e pratica dal risultato di lunghi e seri studi degli effetti sull’organismo delle tossine, degli agenti patogeni e dei medicamenti utilizzati. Rappresenta un ottimo supporto terapeutico per la salute globale dell’organismo, con positivi riflessi anche sull’aspetto esteriore. Nel caso della nostra argomentazione, permette in sintesi l’applicazione del concetto di medicina olistica anche nella medicina e chirurgia estetica.
Dott. Walter Polinelli