TUMORI  CUTANEI   :    NUOVE   TECNOLOGIE,    DIAGNOSTICHE   E   CHIRURGICHE

 

La  popolazione e’ ormai  sensibilizzata  alla  diagnosi  precoce  e  alla   prevenzione  dei  tumori  cutanei  ,  grazie  alle  numerose  campagne  pubblicitarie  promosse  dagli  Organi  Sanitari  negli  ultimi  anni .

Eppure  nella  pratica  clinica  quotidiana , durante  il  colloquio  con  i  pazienti , emerge  chiaramente  quanto  ancora  vi  sia  da  rimuovere  in  certi  preconcetti  fortemente  radicati , derivanti  dalla  evidentemente  ancora  insufficiente  informazione  capillare  su  questo  argomento .

Ad  esempio , e’ molto  diffuso  il  concetto  che  una  lesione  cutanea  non  debba  essere  tolta , altrimenti  “potrebbe  trasformarsi”  in  qualche  cosa  di  vagamente  pericoloso  e  piu’  precisamente  in  un  tumore  cutaneo maligno.

Questa  errata  convinzione  e’ nata  e  prosperata  dal  fatto  che , fino  a  pochi  anni  fa ,  i  tumori  cutanei  spesso  e  per  vari  motivi , giungevano  tardivamente  al  chirurgo per  cui  seppure  operati , queste  lesioni  se  trattavasi  di  melanomi, avevano  gia’  metastatizzato  in  vari  organi; di   conseguenza sovente avveniva  il decesso del  paziente  (in  tempi  piu’  o  meno  rapidi) . E’ infatti  ormai  noto  che  il  melanoma  e’ una  neoplasia  cutanea  caratterizzata  da  alta  frequenza  e  precocita’  di  metastasi  in  vari  organi .

E’  intuitivo  come  questo  meccanismo  associativo  abbia  influito  emotivamente  in  senso  negativo  sui  pazienti , ma  purtroppo  anche  su  molti  medici  , mentre  se  operato  tempestivamente , anche  il  melanoma  offre  numerosi  casi  di  guarigione  definitiva .

Un  altro  frequente  quanto  errato  concetto , si  evince  dall ‘ interpretazione  emotiva  e  soggettiva  della  lesione  cutanea  da  parte  del  paziente , in  base  a  quanto  essa  sia  brutta  da  vedere  o  meno , a  quanto  sia  produttiva  e  sporgente  ed  alla  visibilita’  della  neoformazione , ed  infine  se  essa  sia  sempre  stata  presente  o  meno .

Si  tende , in  sostanza , a  sopravvalutare  una  banale  verruca  seborroica , o  un  nevo  dermico  fibromatoso , solo  perche’  poco  belli  da  vedere  e sgradevoli  al  tatto , mentre  si  sottovalutano  piccoli  nevi  apparentemente  banali , piccoli  e  scuri , solo  perche’ poco  appariscenti  o  nascosti , oppure  ancora  perche’  presenti  dalla  nascita , mentre  invece  potrebbero  essere  quelli  piu’  a  rischio  di  trasformazione  in  tumori  cutanei  maligni .

Vi  e’ inoltre  una  notevole  oscillazione  negli  individui , nella  modalita’ di  approccio  emotivo  alla  loro  lesione  cutanea , che  va  dalla  piu’ pericolosa  indifferenza  e  noncuranza  della  stessa , alla  piu’ meticolosa  e  ossessiva  osservazione  di  ogni  piu’ insignificante  neoformazione , tanto  da  generare  a  sua  volta  uno  stato  di  malessere  psicologico , a  volte  anche  francamente  patologico .

Il  tutto  inoltre  viene  ulteriormente  complicato  da  una  generica  paura  di  un  eventuale  intervento  chirurgico  e  non  ultimo , dal  timore  di  esiti  cicatriziali  inestetici  , secondari  all’ intervento  stesso .

Tutto  quanto  detto  puo’ essere  in  gran  parte  ancora  imputato  alla  non  sufficiente  informazione  del  singolo  paziente , che  va  invece  edotto  in  modo  chiaramente  comprensibile , caso  per  caso .

Si  tenga  presente  che  la  precocita’ di  diagnosi  preventiva  ha  permesso  una  drastica  riduzione  della  mortalita’ da  melanoma , che  pur tuttavia  risulta  avere  avuto  un  incremento  nella  popolazione  statistica , probabilmente  anche  per  l’aumento  della  vita  media  della  popolazione , nonche’ per  il  maggiore  numero  di  diagnosi  precoci .

Ovviamente , anche  se  abbiamo  parlato  principalmente  del  melanoma , non  esiste  solo  questo  tumore  cutaneo , ma  un  gran  numero  di  tipi  e  sottotipi , piu’ o  meno  maligni , anche  se  nessuno  con  la  pericolosita’  del  melanoma .

 

Dopo  queste  doverose  premesse , il  paziente  si  chiedera’ come  deve  comportarsi .

Innanzitutto , e’ necessario  un  esame  clinico  specialistico , per  individuare  quali  siano  le  lesioni  eventualmente  a  rischio  di  malignita’ .

Fino  ad  oggi  esisteva  comunque  un  campo  di  incertezza , tra  l’osservazione  clinica  e  la  decisione  di  intervenire  o  meno  per  avere  poi  un  riscontro  con  l’esame  istologico  del  pezzo  asportato .

Ora  e’ possibile  completare  l’esame  e  l’interpretazione  clinica , con  la  nuova  tecnica  di  indagine , scopo  di  questo  articolo  informativo , che  e’  la  Videoscopia  .

Tale  metodica , del  tutto  non  invasiva  e  assolutamente  indolore , viene  effettuata  tramite  una  telecamera  mobile  a  fibre  ottiche , collegata  ad  un  monitor  a  colori , che  permette  di  visualizzare  fino  a  800  ingrandimenti  la  lesione  cutanea  in  esame , riportando  l’immagine  simultaneamente  sullo  schermo  e  ad  un  videoregistratore; (solitamente  sono  sufficienti  100  ingrandimenti  per  ottenere  un  quadro  molto  significativo  del  quesito  diagnostico) .

Si  ha  con  questa  strumentazione, una  importantissima  rilevazione  di  eventuali  depositi  melanocitari   e  della  struttura  istologica  della  lesione  esaminata , che  ci  permette  una  diagnostica  assai  piu’  affidabile  della  semplice  osservazione  clinica , quindi  una  piu’  razionale  decisione  chirurgica , con  ovvia  conferma  istologica , o  comunque  una  altrettanto  razionale  astensione  chirurgica , potendo  monitorare  nel  tempo  la  lesione  cutanea , rimanendo  entro  ragionevoli  margini  di  sicurezza  per il  paziente  che  si  sottopone  a periodici  controlli   videoscopici .

E’  inoltre  possibile  documentare  le  immagini  ottenute , con  stampa  simultanea  delle  stesse , con  quindi  possibilita’  di  seguire  nel  tempo  l ‘ andamento  evolutivo  della  lesione , che  saremo  sempre  in  tempo  ad  asportare  ed  analizzare  istologicamente , qualora  cio’  divenisse  consigliabile .

Questa  metodica  si  e’  rivelata  basilare  anche  per  lo  studio  e  la  diagnostica  differenziale  di  tutte  le  altre  patologie  cutanee  non  tumorali , dal  momento  che  permette  la  visione diretta  e  ingrandita  del  tessuto  cutaneo  esaminato , nonche’  del  microcircolo  anatomofunzionale .

Bisogna comunque tenere ben presente che la diagnosi ultima rimane quella istologica : quindi nell’ottica di una vera prevenzione, a fronte della esiguità del tipo di intervento chirurgico, al minimo dubbio è corretto eseguire l’asportazione della lesione con conseguente esame istopatologico.

 

In  merito  alle  procedure  chirurgiche  da  seguire , in  base  al  tipo  e  sede  della  lesione  tumorale , si  optera’ per  la  tecnica  tradizionale , con radiobisturi (elettrobisturi a radiofrequenza utilizzato anche per chirurgia estetica ); per  la  laserchirurgia  con  laser CO2  , considerando  che con queste metodiche  avviene  la  contemporanea  coagulazione  dei  vasi  sanguigni  e  venoso linfatici , costituendo  in  tal  senso  una  maggiore  sicurezza  sia  in  possibili  recidive , sia  nella  possibilita’  di  metastasi  dal  focolaio  chirurgico .

Il  Laser CO2  e la Radiofrequenza inoltre  permettono  la  eliminazione  tramite  vaporizzazione  di  molteplici  neoformazioni , che  per  la  loro  natura  benigna (sempre a giudizio clinico ) non  necessitano  di  accertamenti  istologici e che  vengono  quindi  tolte  prevalentemente  per  motivi  estetici  o  funzionali .

Nella  stragrande  maggioranza  dei  casi , gli  interventi  di  escissione  dei  tumori  cutanei , non  richiedono  ricovero , essendo  eseguibili  a  livello  ambulatoriale , con  adeguate  attrezzature , necessitando  di  minime  quantita’  di  anestesia  locale , in  modo  del  tutto  indolore.

Per  concludere ,  oggi  si  tende  a considerare  anche  le odierne  esigenze  estetiche , nell’esecuzione  con  tecniche  piu’ idonee  anche  sotto  questo  aspetto , e  quindi  ad  eseguire  questi  interventi  combinando  la  finalita’  curativa-preventiva  con  quella  estetica , con  maggiore  gratificazione  sia  dell’operatore  che  del  paziente  stesso , di  qualsiasi  eta’  e  sesso  di  appartenenza .